"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"
Siamo Rachele e Paolo, le Persone che, uniti nel lavoro e nella vita, cercano di tradurre le loro esperienze identitarie in Tenerè.
Io, Rachele, livornese di origine dal 1988, ho vagato per il mondo con tante esperienze tra cui una laurea a Pisa e 5 anni da manager in un'azienda GDO. Finchè il 31/12/19 finalmente vedo la mia meta e decido di realizzare il mio sogno più grande: essere il cambiamento che voglio vedere nel mondo.
Mi iscrivo ad un corso di Permacultura, studio, provo, mi lascio ispirare, fallisco, imparo e ritento. Oggi guido l'Azienda Agricola Tenerè, ispirata, progettata e governata dalle etiche e dai principi della Permacultura.
Quello al fianco di Rachele, sono io, Paolo, classe 1973, orgogliosamente padre di 3 figli e impegnato in diverse attività, che il mondo definisce lavori.
Ho, involontariamente, ma con merito, provocato la folgorazione di Rachele, con un'azione psicologicamente e filosoficamente complessa: una domanda. E questo è rimasto e rimarrà il mio, dice lei, indispensabile apporto all'azienda: fare e farsi domande. Senza, generalmente, trovare risposte ma al massimo altre domande. E per questo, ho deciso di creare un centro studi. Magari qualcuno mi darà risposte. Ma questa è un'altra storia!
Intanto, nel fare domande agli altri, sempre con spirito di curiosità, dicono che corra il rischio di cambiare il loro punto di vista. Strano, per chi, come me, cerca il proprio.
Questi, più o meno, siamo Noi. Vi abbiamo avvisati!
In genere, quando qualcuno legge il nome dell'azienda, le reazioni tipiche sono due: silenzio seguito da 'come mai questo nome strano?' oppure 'grandeeee, come la moto!'. Spieghiamo questo 'strano nome' e, attenzione spoiler, non è in onore della mitica yamaha.
"Qualche volta sono gli alberi d'Africa a chiamare..." cantava Fossati
Per noi, la storia dell'albero del Tenerè, è stata una chiamata, una folgorazione.
L'Arbre du Tenerè (l'albero del Tenerè) era un'acacia solitaria che si ostinava a sopravvivere nella distesa ostile del deserto del Sahara.
Questa regione non era sempre stata desertica: durante il periodo Carbonifero era coperta dal mare, poi si trasformò in una foresta tropicale.
Tuttavia, poco a poco, i cambiamenti climatici ridussero l'area ad un'inospitale distesa di sabbia.
Nel corso del tempo, morirono tutti gli alberi tranne uno, che rimase l’unico superstite in un raggio di 400 km!
Ma come era possibile? Il mistero venne risolto nel 1938/39 quando, dopo aver scavato un profondo pozzo, si scoprì che il sistema radicale dell'albero si spingeva fino a 35 metri di profondità, trovando nutrimento e vita direttamente in una sorgente.
Quest'acacia rappresenta uno dei meravigliosi esempi di Resilienza della Natura: la capacità di un elemento di trovare l'Equilibrio all'interno di un sistema, per quanto estremo esso sia.
Abbiamo scelto questo nome, quindi, poiché la nostra ambizione è quella di ricreare un sistema aziendale in cui tutti gli elementi (naturali, economici, sociali e produttivi) possano essere in equilibrio tra loro..proprio come la 'nostra' acacia nel deserto!
Paolo e Rachele
L'albero del Tenerè
Quello che facciamo secondo Alessandro, giovane membro di Tenerè